“Gaza merita di vivere!”: il grido di dolore dalla Striscia

“Gaza non deve essere dimenticata! La situazione sta peggiorando sempre di più. Dopo la seconda rivoluzione egiziana, quella che ha deposto il presidente Morsi, le gallerie che collegavano Gaza all’Egitto sono state quasi tutte distrutte su input del governo e la popolazione non ha più possibilità di far entrare prodotti e merci necessari alla vita quotidiana”. E’ il grido di dolore di Padre Raed Abusahlia, direttore di Caritas Gerusalemme, in un’intervista a Daniele Rocchi per l’Agenzia Sir.
Padre Abusahlia fa il punto delle condizioni di vita nella Striscia, all’indomani della creazione, a Gerusalemme, di una task force formata da una dozzina di organizzazioni umanitarie cattoliche che dovrà stilare un quadro preciso delle emergenze e dei bisogni della popolazione, cristiana (solo 1700 fedeli, di cui meno di 300 cattolici) e non, della Striscia. “Lunga 45 chilometri e larga da sei a dodici, con il suo milione mezzo di abitanti, ma c’è chi dice che siano due, Gaza – ribadisce il direttore – è la più grande prigione del mondo a cielo aperto. Il livello di miseria è altissimo, specie ora che all’embargo israeliano si è aggiunto il blocco egiziano”.

Padre Raed Abusahliah,
direttore di Caritas Gerusalemme

La lista delle emergenze è lunga e drammatica. …continua a leggere

Articolo tratto da: Terra Santa Blog – TSDTV.it

    

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